Il convento dei Santi Sette Fratelli
Il territorio di Papignano, in cui sorgeva la chiesa dei Santi Sette Fratelli, è attestato nel 1021 in una donazione di Adelperto, figlio del fu Azzone, all’abbazia benedettina di Montecassino: et loca nominande in Papiniano. Il toponimo è un riflesso del personale latino Papinius con il suffisso prediale -ānus.
Menzionato già dal 1059 in un diploma di papa Niccolò II e nei pannelli XII e XIII della porta bronzea centrale dell’abbazia cassinese “Cella Sanctorum VII Fratrum cum insula de Papinnanu” (secc. XI-XII), il monastero dei Santi Sette Fratelli, figli di S. Felicita, martirizzati nel II secolo d.C., fu, tramite il monastero di S. Liberatore a Maiella, una delle più importanti dipendenze di Montecassino.
Inoltre la storia iniziale è molto interessante per alcuni avvenimenti legati alla presenza dei Normanni, guidati da Ugo Malmozzetto, nel territorio aprutino (1078). Nel 1190 il monaco Gisone portò a compimento i lavori di ristrutturazione di tutto il complesso monastico.
Nel XVI secolo il convento passò sotto la direzione degli abati Acquaviva d’Atri e alla fine dello stesso secolo si insediò una comunità di frati minori osservanti.
La chiesa, intitolata alla Madonna del Casale, si distingue per il soffitto ligneo dipinto risalente al Seicento e raffigurante la gloria della Madonna, regina dei martiri.
Duilio Shu